Nel 2022 parte il nuovo assegno unico per i figli: quali sono i requisiti per ottenerlo e come richiederlo, quali sono gli importi e quando viene erogato il sussidio.
Il governo mette a punto l’assegno unico universale, ossia l’assegno erogato alle persone con figli. Il sussidio viene erogato dal settimo mese di gravidanza fino al compimento del ventunesimo anno di età dei figli. Andiamo a vedere nel dettaglio come funziona l’assegno unico, il valore dell’importo, i requisiti per ottenerlo e come richiederlo.
Quando e a chi viene erogato l’assegno
Come anticipato in apertura, l’assegno viene erogato ogni mese dal settimo mese di gravidanza fino al compimento del ventunesimo compleanno dei figli.
Gli importi
Per quanto riguarda l’importo, il valore massimo dell’assegno è di 175 euro che diventano 85 per i figli tra i 18 e i 21 anni. L’importo massimo spetta alle persone con Isee inferiore o uguale a 15.000 euro. Per chi ha redditi superiori si procede con una riduzione dell’importo fino ad arrivare alla soglia minima di 50 euro per gli Isee oltre i 40.000 euro. Attenzione. Chi non presenta la dichiarazione dei redditi viene posizionato automaticamente nella fascia di reddito più alta, quindi riceverà l’assegno con importo minimo.
Per sostenere le famiglie numerose, si procede con maggiorazioni dal terzo figlio in poi. Le maggiorazioni sono legate all’Isee e le soglie sono 15-85 euro.
Una delle novità è rappresentata dalla maggiorazione di trenta euro per ogni figlio nel caso in cui lavorino entrambi i genitori. Si tratta di una strategia per incentivare il lavoro femminile.
Inoltre, indipendentemente dall’Isee, le mamme under 21 hanno diritto ad una maggiorazione di 20 euro al mese.
L’assegno ai ragazzi maggiorenni
Per quanto riguarda i figli maggiorenni, questi, per vedersi riconosciuto l’assegno, dovranno studiare o frequentare un corso di formazione o avere un lavoro a basso reddito (massimo 8.000 euro annui). L’assegno è riconosciuto anche i maggiorenni (fino a 21 anni) che si registrano come disoccupati in cerca di un lavoro.
L’assegno per i figli con disabilità
Per quanto riguarda i figli con disabilità, l’assegno unico non scadrà al compimento del ventunesimo compleanno. Dal punto di vista economico si riceverà una maggiorazione di 105 euro per i ragazzi non autosufficienti, di 95 euro per i ragazzi con disabilità grave e di 85 euro per i ragazzi con disabilità media. Con figli disabili di età compresa tra 18 e 21 anni si riceveranno 50 euro al mese aggiuntivi, mentre dopo i 21 anni l’importo dell’assegno varia in base all’Isee ed è compreso tra i 25 e gli 85 euro al mese.
I cittadini extracomunitari aventi diritto
L’assegno è riconosciuto anche ai cittadini extracomunitari in possesso di un permesso di soggiorno o di lavoro o di ricerca superiore a sei mesi. Inoltre i soggetti extracomunitari, per avere diritto all’assegno, devono avere la residenza in Italia da almeno due anni. I due anni possono anche essere con continuativi. In alternativa vale un contratto di lavoro della durata di almeno sei mesi. Ovviamente il domicilio deve essere registrato in Italia.
Come e quando fare domanda per l’assegno unico
Passiamo ora alla fase pratica. Per avere l’assegno è necessario presentare la domanda all’Inps a partire dal 1 gennaio del 2022. È possibile presentare la domanda anche telematicamente. Per accedere ai servizi online è necessario essere in possesso di una identità digitale valida, come ad esempio lo Spid o la Carta di Identità Elettronica.
Fanno eccezione i percettori del Reddito di Cittadinanza. Questi non dovranno presentare la domanda in quanto la pratica sarà processata automaticamente dall’Inps che agirà direttamente sugli importi del Reddito di Cittadinanza stesso.
Assegno unico figli 2022: i requisiti
Chiudiamo la panoramica con i quattro requisiti che danno diritto all’assegno. Per ottenere il sussidio, come si legge nella bozza del testo, è necessario che il richiedente:
sia cittadino italiano o di uno Stato membro dell’Unione europea, o suo familiare, titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, ovvero sia cittadino di uno Stato non appartenente all’Unione europea in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo o sia titolare di permesso unico di lavoro autorizzato a svolgere un’attività lavorativa per un periodo superiore a sei mesi o sia titolare di permesso di soggiorno per motivi di ricerca autorizzato a soggiornare in Italia per un periodo superiore a sei mesi;
sia soggetto al pagamento dell’imposta sul reddito in Italia;
è necessario inoltre che sia residente e domiciliato in Italia;
sia o sia stato residente in Italia da almeno due anni, anche non continuativi, ovvero sia titolare di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o a tempo.